Intelligenza Artificiale e mondo che cambia: dobbiamo aiutare i nostri figli a capire come orientarsi

In questi giorni abbiamo letto interessanti articoli più o meno allarmistici sull’impatto dell’Intelligenza Artificiale sulla nostra società e sulla scuola, come questo articolo dal Fatto Quotidiano come pure una lucida analisi del cambiamento in atto (a tratti molto ottimistica) scritta proprio dal famoso Bill Gates. E’ facile comprendere che questo nuovo strumento sta entrando inesorabilmente nei nostri computer e smartphone, nelle nostre scuole (sia per gli insegnanti che per gli studenti, come emerge anche dai nuovi progetti di Google a riguardo) e che i nostri figli e i nostri studenti saranno (se già non sono) utilizzatori dell’Intelligenza Artificiale.

Il dibattito dei docenti del nostro Istituto sull’argomento è acceso e profondamente orientato sui bisogni che vediamo emergere nelle nostre classi, pertanto, alla domanda “Che fare?” risponderemmo, senza alcun dubbio, “stare vicino ai nostri figli”. Ecco, secondo noi, in che modo:

  • Aiutarli ad iniziare e a ricontrollare il compito svolto. Sia che frequentino la scuola primaria che secondaria ricordiamoci che non sono ancora completamente autonomi nel compiere scelte nello studio e negli strumenti da utilizzare per lo studio; dobbiamo stare loro vicino almeno quando devono iniziare un compito, per aiutarli a capire cosa fare e ad impostare il lavoro e, dopo l’esercizio, magari svolto in autonomia, tornare ad affacciarci per verificare che l’esercizio sia stato svolto tutto, che sia stato svolto correttamente e che sia stato riletto e ricontrollato a caccia di errori (quest’ultima è una fase imprescindibile di ogni lavoro scolastico). Insomma, molti nostri figli e alunni non sono ancora capaci di “automonitorarsi” in queste delicate e decisive fasi iniziali e finali dello studio e dobbiamo affiancarci a loro proprio per aiutarli a sviluppare la loro autonomia, per aiutarli a diventare degli studenti capaci.
  • Aiutarli a sviluppare vecchie e buone abitudini come lo scrivere a mano e in corsivo. Il computer, internet e pure l’Intelligenza Artificiale possono essere validi accessori per lo studio ma ciò che è veramente necessario, all’età della scuola primaria e media, è il semplice, vecchio, sano lavoro sul testo scritto. Leggere, leggere e ancora leggere (libri, fumetti, riviste..tutto) perché più leggono più aumentano esponenzialmente la loro capacità di lettura e comprensione del testo, e poi scrivere, e scrivere a mano (lo ribadisce Repubblica in questo articolo), non come in chat, ma in italiano corretto (con maiuscole all’inizio e punti alla fine di ogni frase) perché queste non sono vetuste e inutili abitudini ma sviluppano il cervello. E’ in atto, infatti, un dibattito in alcuni paesi, tra cui USA e Svezia, che stanno intraprendendo un cambio di rotta, rintroducendo urgentemente, tra le altre misure, la scrittura a mano, limitando il più possibile i dispositivi, per cercare di evitare il regresso (già avviato) completo di abilità e apprendimenti. E come scrivere a mano? In corsivo, naturalmente, e non scriviamo naturalmente a caso, ma perché è proprio la maniera naturale di scrivere, il modo in cui il pensiero si traduce fluentemente in testo scritto, il modo in cui le nostre idee, le nostre esperienze, si riversano sul foglio e si riordinano, definiscono, acquistano materia, possono essere rivelate e lette da altri, diventano esperienze consapevoli e crescita. Anche gli studi scientifici ne dimostrano l’importanza come descritto in questo articolo del Corriere.
  • Aiutarli a gestire l’ansia e la paura. Molti dei nostri figli e alunni sono fragili, non sanno gestire ansia e stress, se interrogati rispondono di getto, senza riflessione, con monosillabi o al massimo una parola per togliersi dalla situazione ansiogena di essere interpellati. Perché? Forse perché dobbiamo insegnare loro a gestire le emozioni, a parlare delle loro emozioni che vivono durante la giornata, che vivono quando guardano Netflix e i video sui social, che vivono quando giocano ai videogiochi. L’esigenza di aiuto dei bambini e ragazzi nel vivere e comprendere le loro emozioni è il motivo che li spinge a seguire gli influencer, a guardare per ore video di youtuber che giocano ai videogiochi: questi soggetti in qualche modo mediano e aiutano a interpretare le emozioni vissute nelle avventure virtuali, ma non possono sostituirsi o essere determinanti come un genitore che li ascolta, accetta, consiglia. Discutere con loro le esperienze vissute, reali o virtuali può aiutarli a crescere e a gestire le ansie della loro vita perché non dobbiamo sminuire o minimizzare: un’interrogazione, un contrasto con un compagno, un video di paura possono essere esperienze enormi a 10 anni. Ascoltiamoli anche senza emettere un giudizio o consiglio ma solo dedicando attenzione, tempo e accettazione. Suggeriamo loro di scrivere ciò che hanno vissuto, di raccontarlo per iscritto – in corsivo – per aiutarli a “emettere” quelle emozioni che hanno bisogno di uscire ed essere comunicate.
  • Affianchiamoli nell’utilizzo di internet e dell’Intelligenza Artificiale. Perché le braccia di un pugile sono così muscolose? Perché si esercita tutti i giorni a tirare di pugni. Perché una guardia forestale è così abile ad orientarsi? Perché nel suo lavoro sviluppa questa abilità. Questo meccanismo è vero per qualsiasi cosa: fare operazioni a mente, scrivere testi, svolgere esercizi di grammatica, ecc. Se un ragazzino facesse svolgere queste operazioni all’Intelligenza Artificiale, semplicemente, non svilupperebbe le relative capacità e, piano piano, diventerebbe realmente incapace di svolgere tali compiti in futuro senza quello strumento. Aiutiamoli a comprendere questo fatto, a comprendere che lo studio è il loro lavoro e ad utilizzare internet e l’Intelligenza Artificiale come strumenti di aiuto allo studio ovvero nel modo corretto. Nei prossimi articoli qui su icsfermi.it pubblicheremo degli esempi di utilizzo corretto dell’Intelligenza Artificiale applicata allo studio.

Mario Buonvino e Tonelli Giulia

Potrebbero interessarti anche...